31 Ottobre 2019

Pastificio...qualcosa in più...

"RWA_Ruffo Wolf Architetti / 28 ottobre 2019 - Val di Fiemme / Pastificio Felicetti"

"L’inserimento” di un edificio produttivo importante, circa 8.000 mq di pianta, con altezze che superano i 20 metri, in sé estremamente “ingombrante”…

L’architettura deve vincere questa difficile sfida, e lo strumento è il “progetto”.
Deve essere in grado di rispondere al “programma richiesto”.
Il “dialogo” fra edificio produttivo e contesto in questo caso pare difficile, quasi impossibile.

L’architettura per inserirsi nel cuore della straordinaria Val di Fiemme, deve prima prenderne conoscenza.
La delicatezza del paesaggio, l’equilibrio dei fattori ambientali, la dinamica della luce e delle stagioni, la peculiarità degli scorci, la presenza di foreste, torrenti, strade, rocce.

Presa conoscenza di questo speciale contesto, RWA_Ruffo Wolf Architetti deve rendere non solo coerente, ma anche naturale e “necessario” l’inserimento di un edificio produttivo così importante e così “ingombrante”.

I dati del programma sono di grande rilievo, richiedono una particolare attenzione: area produttiva per mq 900; area di confezionamento per mq 3300; area aree uffici e servizi per mq 1500; area di stoccaggio automatico per mq 2000; aree esterne di movimentazioni e manovre per mq 6000.
Altezza media fuori terra dell’edificio: 12,50 ml; altezza massima: 25 ml (come una casa di 6 piani!!...).

La lettura degli elementi di contesto apre la strada alla definizione tematica. Gli elementi lineari di fondovalle (i corsi d’acqua, i prati, la strada) sono interrotti dagli elementi puntuali (le rocce di porfido rosa/grigio, le case, i boschi).

Il progetto, dello Studio RWA_Ruffo Wolf Architetti, assume come tema principale il rapporto fra elementi lineari e elementi puntuali. Da un lato la linearità del fronte principale di oltre 160 metri; dall’altro la puntualità degli elementi ideati, monoliti in calcestruzzo posti in una sequenza ritmica e incalzante. Continuità e discontinuità in un unico fronte costruito.

Il “progetto” elimina il confine fra disegno dell’edificio e disegno del paesaggio.
Fonde i due ambiti, la distanza fra le due scale di intervento si annulla!
“Architettura” e “paesaggio” diventano un unico campo di azione, affrontate nel progetto come un tutt’uno.

Scongiurata la pesantezza della facciata, sempre troppo lunga per la delicatezza del contesto, il progetto presenta una sequenza di monoliti in calcestruzzo, richiamanti le falesie che caratterizzano maggiormente questo posto, come fossero pezzi di roccia già presenti lì da epoche geologiche, e al progetto non toccasse altro che rimetterli in ordine a trovare una logica per farli diventare architettura.
Monoliti ritagliati secondo tre diverse geometrie (0° / 11° / 22°), prese a prestito dalla falesia più vicina e visibile.

Il risultato è quello di una facciata sufficientemente frammentata per non costituire una linea troppo forte, ma piuttosto una “sequenza”....

Su questo concetto, la seconda idea di progetto.
Portare avanti fino in fondo la citazione, attraverso la conformazione del lato in vista.

Le matrici poliuretaniche ideate da RWA_Ruffo Wolf Architetti e adottate nel modellare il componente prefabbricato, presentano una superficie sfaccettata, secondo una poligonale irregolare, con un “gioco” da 0 a 5 cm.

Ora! i 5 centimetri sono davvero poco rispetto all’altezza fuori terra del pannello cementizio di oltre 12 ml., ma del tutto sufficienti a fare in modo che la facciata del pannello in calcestruzzo “risponda” con i chiaroscuri in modo continuamente diverso e variabile alla luce solare incidente.

Mai! La luce unidirezionale, ma dinamica e diversa a seconda dell’intensità e degli angoli di incidenza, sia nell’arco della giornata che nelle varie stagioni.

“La percezione” di estrema mutevolezza del monolito, che assume toni, ombreggiature, forme e figure completamente diversi e variabili.

 

28 Ottobre 2019

RWA_RUFFO WOLF ARCHITETTI